All’ombra dei fanciulli in fiore

Antonio  Gargiulo

La teoria nullica è nata per sostenere le ragioni dei semplici, accompagnare il prodotto naturale a miglior percorso; nel suo complesso è volta al recupero ecologico di ogni spreco di sensibilità sentimentale. La rivisitazione dell’opera Proustiana è occasione propizia per mettere in luce e difendere la dignità umana delle persone molto sensibili indicate, erroneamente, come omosessuali. Omo sessuale non ha alcun senso e valore, riguardo la procreazione è nulla mentre, invece, le persone molto sensibili sono ottimi “creativi”. Quando lo sono troppo, l’ esagerazione induce uno stato di fragilità ma questo non è una disgrazia, anzi. Il problema, gravissimo, riguarda invece una caratteristica animale, sulla provvista quotidiana di risorse che impone, al Leone e suggerisce ai Lenoni, di attaccare le prede deboli. Qui entra in gioco la ricotta un concetto che è stato isolato con l’eco della logica naturale e Il Principio di Identità tenta di rimediarne alle ingiuste appropriazioni. Dietro ogni persona “creativa” opera un gestore economico che sfrutta i loro talenti, una persona priva di sentimenti mentre, invece, è piena di violenti risentimenti. Comunemente l’incubo viene chiamato “Frocio”, per distinguerlo dalla Checca che è succube di una violenza. I due termini vengono mescolati in un confuso ragionamento che ne coglie la grossolanità ma non ne capisce lo spessore. Il polo di orientamento dei retori papponi è lo sfruttamento economico e, pertanto, si adattano a cogliere tutte le opportunità attive, passive e miste. L’analisi nullica riesce a raggiungere la profonda animalità ove si annida la decifrazione pregressa e isola un ircocervo ideologico: il Rettore, con evidente riferimento al retto. Il principio d’ identificazione avanza una vibrata denuncia contro gli inculcatori di idee ibride, specie contro chi sfrutta la grazia e la sensibilità nascondendosi all’ombra delle incertezze adolescenziali.

 

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